domenica 11 gennaio 2009

Correva l'anno

L'insonnia me la porto appresso come una lumaca il guscio.
Stanotte sono stata posseduta dallo spirito di Gianni Bisiach e ho avuto voglia di ricercare cos'è accaduto in questo stesso giorno di anni lontani e lontanissimi. Lo consiglio per scoprire quante persone celebri in realtà non lo sono e per sentirsi relativi rispetto al tempo e allo spazio.
11 Gennaio. 11-01. Una data ordinaria e binaria. Un popolo antico cercava di rovesciare un imperatore, perchè alcuni strani uomini cercano la giustizia anche là dove non c'è... e allora sarà per questo che Paco Ignacio Taibo II è nato in questo stesso giorno, lui o il suo Héctor Belascoarán, li confondo sempre. Fosse nato più di un secolo fa, avrebbe assistito alla rielezione del primo presidente indio del suo caro e doloroso Messico.
Seguo questi numeri che rimbalzano nella storia e scopro la morte di Galeazzo Ciano. Non sarà stato troppo sorpreso della sua condanna, visto che aveva dato il ben servito a quello scomodo suocero che si ritrovava.
La stessa data se la porta appresso, scolpita sulla lapide, anche il dolce, lieve, poetico Fabrizio de André.
11 Gennaio 1980: era iniziato da poco un decennio che ha segnato questo buffo paese, uno stivale in una pozzanghera. Gli anni del riflusso si chiamano, forse perchè molti avranno sofferto di quello allo stomaco. Finiva un periodo di solidarietà sociale, di politica e cultura impegnata. Ognuno per sé, yuppies e paninari non si sono accorti di una macchia scura nel polmone parlamentare... il pentapartito! Ho ricordi abbastanza netti di uomini con grossi occhiali marroni, sorrisi soddisfatti e un'anima nera. Iniziava una paralisi politica devastante, mentre tutti erano narcotizzati dai soldi facili, dallo spray per capelli e da giacche con spalline assurde.
Ricordo tantissimi quiz alla televisione: con Mike tutti vincevano, tutti sognavano. E la Tatcher e Regan a tiranneggiare il mondo. Poi ricordo quel muro nel cuore d'Europa che un giorno è stato distrutto, non dai picconi, ma dalla libertà. Quella libertà che non è una statua all'imboccatura di un porto e che non parla Inglese. Quel muro l'ho toccato dieci anni dopo, in una città dalla bellezza devastante.
Sono passati quasi trent'anni. 11 Gennaio 1980.

3 commenti:

nick ha detto...

Ah!! Che sorpresa! Forse è un regalo per il tuo compleanno fatto da te per te,pure per noi, anche se adesso sono il primo a leggerti (forse) ma anche il primo a "s.o.s.-tenere" il tuo blog.
Te la sei cavta bene per essere il primo post, ma come fa un post ad esistere prima di qualcosa? Post sta per post oppure per spot, oppure per stop.
Festeggio anch'io il tuo 11, che altro non è che uno più uno, cioè due.
Dovrò farmi una cultura con te...altrimenti mi perdo in tutti i nomi pubblicati...sono di cultura povera...cioè...di libri...
dicamolo...sono un po' ignorante, ma certe volte lo ignoro...
bacinick
Nick

Francesca ha detto...

Nick...vedremo.
L'unica cosa che posso dire è che sono molto contenta.
Abrasivamente

Fra

nick ha detto...

Quando ho iniziato il mio blog ero solo. Mi scriveva un amico, solo uno. Poi è arrivata una che non conoscevo. Poi ho cambiato lingua al blog. poi è arrivata un sacco di gente. Poi ho smesso di scrivere nel blog. Poi la gente se n'è andata.
Poi ho ricominciato a scrivere sul blog...piano piano si sta ripopolando...
Intanto, abbi cura di questo posto. Io ho imparato che si possono costruire belle cose con un blog.
Facebook mi serve per dire tutte le mie stronzate. Il blog pure, ma posso creare e condividere pensieri più profondi, dei quali sei a conoscenza.
Ti auguro tanti bloggers gironzolando da queste perti.
Quelli buoni, s'intende.
Come me...

nick